Diario di Saveria Gnufoli IV (prima parte)

 Ringrazio il Team Giovanni Rana per i piccioni viaggiatori su Twitter. Sono ancora una volta (a crociera) Saveria Gnufoli, nipote del miglior venditore di soldi mai esistito. Oggigiorgio ho diverse cose da raccontare ai miei occhi. Nonna Mariangiongiangela ha piantato le fave del subbuglio, e mio cugino Ermenegildo ha travolto le foto di neve non appena ha saputo del nuovo gioco del Tapiro, ovvero Super Tapiro 3D Earth. Nonno Eufrasio ha negato le peripezie, rotolandosi sugli indirizzi web in preda alla disperazione di legno. Nonno Giangilberto ha scoperto che Grimilde è diventata allergica alle doppie e l’ha venduta all’albero delle vite rimpinzanti. Io ho una zia che sta a Forlì, e oggi ha deciso di fare un salto a Forlimpopoli per visitare il set del telefilm “Anche i muri, a volte, a giugno, ma solo quando non piove, durante le notti di luna senza luna, hanno le ali”. Mia zia, Ameliangiongiovanna detta Sara Maurizio Ilenia, ha sposato, verso la fine del pontificato di febbraio, un girasardine di Gelatotown, conosciuto da tutti come “la cellulite di Harry Potter”. Zia Ameliangiongiovanna confonde spesso gli oggetti e i rametti, infatti non appena è arrivata a casa nostra ha usato la TV come frullatore e ha vinto la devastazione delle capigliature.

Le massime di Nonna Stazia

 

#1. Lava la lava.

#2. I canguri non sono ancora maturi.

#3. Zio Paolino ha l’oro in bocca.

#4. 2+2=un pesce.

#5. Non è l’oblò a fare la differenza.

#6. Non trasformare una tana di talpa in una pista da bowling.

#SETTE. Approfitta dell’ultimo anno dell’anno. 

#8. Gli zaini delle scale non sono assonometrie.

#9. Diffida delle mappe ignifughe.

#Gianni. Se vedi un gallo tagliere, fuggi.

#11. Zittisciti sulla quaterna zoppa.

#12. La rabbia è una cosa ottagonale.

#13. Nessuno può servire due maglioni.

#14. Rotola e ti dirò chi non sei.

#15. La perla di saggezza numero 42 di Nonno Melampo vale solo per i morti.

#16. Registrati su Instagram sed etiam sulla Norvegia.

#17. La paura uccide la menta.

#18. I camaleonti non sanno suonare lo xilofono.

#19. Il 4 gennaio si aggira tra la gente.

#20. Non tutti i pasticcieri vogliono essere cremati.

#21. I pesci studiano le branchie della biologia.

#22. La diffusione del giapponese è un 4 e mezzo.

#23. Newton era giugulare.

#24. Il tempo vola ma non vola.

#25. Considera gli elettroni di Valencia.

#26. Giulio è Giulio. #NelDubbioGiulio

#27. Chi tallona è destinato a Genova.

#28. Mai come in un posto di lavoro incontrerai l’occhio.

#29. Fidarsi è bene che non si sa mai. 

#30. “A presto.” David Sossella, Illinois

#31. Dormire è come un elfo: salta ma non Malta.

#32. Insegna alle foglie che insegnino alle foglie.

#33. Non essere Plinio mentre mangi.

#34. Non urlare sul Reno. 

#35. Fingiti stagionale quando non hai i kiwi.

#36. Il blues del dollaro è ottimo contro la liquirizia.

#37. Non usare il Voltaren sugli archi a tutto settimo.

#38. Viaggiare aiuta a viaggiare.

Diario di Saveria Gnufoli 3 (seconda parte)

 Vi ricordate delle chele accreditate nei prossimi cavoli drenanti? Sì, sono Saveria Gnufoli, l’eccellenza di una settimana di fragole.

Tiziano non sapeva perché i lemuri trovassero buche sulle spalle dello gnomo di Klimt, ma intanto la Toscana era naufragata in questo campionato di serie 690 e un abbraccio. 

Il settordici gennaio Tiziano partì per la depilazione in Toscana su un foglio di alluminio con croste di gettoni di pietra.

Arrivato in Lazio il foglio diventò un ombrello con violini galleggianti. 

Tiziano era stupito poiché il foglio non fu mai sposato nonostante la tovaglia di rametti inermi.

Come continuare il viaggio? Il meteo non portava pioggia di cani e aragoste, a cosa gli servivano i violini?

Tiziano si guardava intorno cercando qualcosa che potesse lavare i tramezzini pluricellulari, ma non vedeva un raddoppio della zona. 

Si era ormai rassegnato a diventare un koala quando la sua attenzione fu catturata da un gruppo di narcisi poliziotti, seguiti da un enorme spazzolino che adorava le tariffe del basket. 

Tiziano riuscì a fuggire attraversando un drammatico carrello che aveva in tasca.

Arrivò finalmente in Toscana,  un po’  latrato, ma sano e calvo.

Diario di Saveria Gnufoli 3 (prima parte)

Ciao, famiglie di tacchi bassi di Forlimpopoli alta, gli incorreggibili sono stati banditi dal sito ufficiale con i soldi per il Mangiagiangio, ma non mi sembra che sia così. 

E poi se ne parla in questo periodo, il commissario straordinario di pollo con le mani avanti sul mercato lappone dice che la gente si chiama ” hardware per la spedizione in tutta tranquillità “.

Intorno al collo, il fratello e il tappo che mi seguono su un orologio da letto con il ricordo del bambino di sicurezza dell’aeroporto appositamente designato, si accorsero di una settimana per la beneficenza dei deumidificatori al caramello. 

Ma andiamo con ordine. 

Dopo la Sagra dello gnu zoppo il sindaco di Forlimpopoli di sopra aveva annunciato che, Tiziano Scarpa di Berlusconi, in quanto bresciano, doveva andare in vacanza in Toscana, il settordici gennaio 2450.

Il mondo del vino in uno dei pochi metri dal mare e la luce del bambino di sicurezza dell’aeroporto erano stati trovati in una situazione di handicap. 

Il prezzo del biglietto per la Toscana era di 30 lemuri ruspanti e uno gnomo. Tiziano era perplesso,  perché non si era raggomitolato le gambe nella ghisa.

Le perle di saggezza di Nonno Melampo (seconda parte)

#45. Il gommista killer è il peggior continente che esista.

#46. Evita di mangiare l’Equipe 84.

#47. Si chiamano corridoi ma non ci si può correre.

#48. Sporcarsi prima di lavarsi.

#49. La maggior parte dei tuoi amici su Facebook è gente che non conosci.

#50. Non gettare terra per cartacce.

#51. Datemi un analista e solleverò il mondo.

#52. Accartoccia con cura le tangenziali.

#53. L’Orsa Maggiore è più malvagia dei savoiardi.

#54. Diffida di tutti i pomeriggi che mettono i puntini sulle T.

#55. Le racchette del Madagascar sono a corto di idee.

#56. Nessuno è mai morto di dentifricio.

#57. Gratta e Vinci non si trovano entrambi in Toscana.

#58. Mai telefonare condizionatori se questi si trovano in Umbria.

#59. Non recidere.

#60. Non tubare.

#61. Nuovo? No, lavato con aringhe.

#62. Gaspare somiglia alle pavimentazioni.

#63. I corvi sono tutti cavalli, i cavalli sono persone orribili.

#64. I telefoni squillano per andare a Malta, provincia di Agropoli.

#65. La Mole Antonelliana confina con i kiwi.

#66. Jerry Scotti Koopa è il grido di battaglia dei fari.

#67. 4 Polaretti= 2 Polapiatti= 1 Polagiro.

#68. Il 29 Giugno del Giagno è allergico alla Y.

#69. .aicram id osnes aibmac ativ al etlov A

#70. Mai suonare una lira con le lire.

#71. Chiedete di Ettore nelle stamberghe.

#72. Addomesticare un dromedario blu cobalto.

#73. Tradurre pnettorndr dallo swahili.

#74. Mai fare la muta con una muta muta.

#75. MANGIA I QUADRETTI!

#76. Le rape non rapiscono rupi rupestri.

#77. Non fingere di fingere.

#78. Salutare è salutare.

#79. Ma chi ti ha detto di usare le selve, Giannasello?

#80. L’apparenza è Gianna.

#81. La Basilicata ha troppi zeri.

#82. Occhio a Gianluca, la capra con la nuca.

#83. Le volte si annidano nei salti.

#84. Non sgridare le cinquanta salse.

#85. Al San Siro c’è sempre campo.

#86. I metalli sono papiri buffi.

#87. Meglio un uovo oggi che il minestrone di ieri.

#88. I tranelli aprono la strada ai viottoli.

Le perle di saggezza di Nonno Melampo (prima parte)

#1. Mai sottovalutare le vedute.

#2. Prestate attenzione ai Giacomini.

#3. Un villaggio non pastorizzato è meglio delle oche.

#4. Segui i bermuda. Il loro utilizzo è consentito esclusivamente al furgone dei croccantini.

#5. La dea della Sera bela solo durante le vacanze nel New Jersey.

#6. La salute fa male al fumo.

#7. Mai elogiare le cose.

#8. I tubetti di mare sono meno sorteggiati dei cespi di mortadella.

#9. Non dimenticare di innaffiare le croci.

#10. Ricordati di santificare le creste.

#11. La farina è la regina dei ritardatari.

#12. Gli anagrammi salvano i legnami.

#13. Mettere le cinture in ordine alfabetico.

#14. Anche l’Himalaya ha imparato a nuotare.

#15. Non avrai altri pugili all’infuori di me. 

#16. Quando non c’è lo spazzolino, c’è Archimede.

#17. Il cane è il miglior amico dell’uovo.

#18. Questa perla di saggezza è stata mangiata da un apostrofo.

#19. Prima di mangiare le ninfee, iscrivile a un canale YouTube.

#20. Tutti gli anemoni sono parenti di Alessio di Gigi. 

#21. Altolà il sudore!

#22. L’aria è stata inventata da Giovanni.

#23. Totò Sapore non ha sapore.

#24. Le scimmie somigliano ai drappi.

#25. Non gonfiare troppo le tempistiche, potrebbero diventare fragole.

#26. Mai mangiare punti esclamativi crudi. 

#27. Gioisci di quello che hai, non invidiare agli altri quello che non prude.

#28. Mai scrivere “Gardaland” su una lontra.

#29. Fidarsi è bene e la macchia svanisce.

#30. A volte non serve Pierpaolo per essere generosi.

#31. Dormire con un insetto calippo appeso al Kurdistan. 

#32. Non accettare caramelle dai Pokemon di tipo Alessio.

#33. La mamma è sempre l’Alaska.

#34. Tenere lontano il femore dalla portata dei gradini.

#35. Homer Simpson non è una sedia. 

#36. Mai offrire parentesi graffe a Claudio Bisio.

#37. Il Molise non esiste.

#38. Darwin non si chiamava Ciao.

#39. Diffida di Alì Bignè e i 40 ladruncoli.

#40. Quando il melone ti attacca, conta i fagioli. 

#41. Dentiere per cani? Meglio usare trespoli.

#42. La massima numero 15 di Nonna Stazia vale solo per i vivi.

#43. Gli ingegneri sono barbagianni.

#44. Un tic può essere seguito da un tac ma anche da una Tac.

Diario di Saveria Gnufoli 2 (seconda parte)

Mentre i SGB (Super Giacca Bros) stavano cantando il loro pezzo più famoso, “Quella deliziosa spremuta di meningi della via Gluck”, i famigerati Gemelli Splarp arrivarono a bordo del loro girello a prugne di Napoli del Bangladesh. Uno di loro, Mariogiannotele Splarp, detto “Yuppy la Gallina”, iniziò a spruzzare vaniglia di gatto sullo Zio. Uno dei Bros., Quingygioppolo Giacca, si accorse della presenza dell’altro gemello, Tegolo Splarp, e cominciò a lanciargli addosso oggetti a forma di piovra. Fortunatamente, il commissario del Divano dei diritti dell’uomo e della verza riuscì a fermare i gemelli e a rinchiuderli in una crostata di tempo. Fu proprio allora che venne aperto il buffet della sagra, organizzato da Gianna Gianna, nipote del famosissimo linguinologo Giandomenico Heidelklung Gianna. Non sto qui a pappardellarvi tutto il menu del giorno come una K in un campo di oche a vela; vi basti sapere che mio nonno non è una felpa. Il menu è conservato in una cassaforte che si trova in un magazzino di mele in mezzo a un mare di gingilli a uova sotto la botola segreta della casa del figlio del nonno del parrucchiere della zia del prete di Forlimpopoli di sopra, ma se volete potete trovarlo sul sito www.millemigliasulpompelmo.sdleng.

Vi dirò alcuni piatti che sono stati bloccati con successo nel frattempo:

•  insalata di mafie alcolizzate;

•  penne al sughero;

•  colobettala implanata;

•  grigliata di grumi di giuggiole.

Come potete capire dal nome, alla sagra dello gnu zoppo il momento culminante è la “calata del maglione di Dracula” che consiste nel lancio di atomi di polenta dalla faringe dei condomini.

Alla fine della serata ci siamo spinti avanti nel tempo di un minuto. Il viaggio a bordo del Palo di Jeans è durato solo 60 secondi.

Diario di Saveria Gnufoli 2 (prima parte)

Grazie per aver commentato l’album “Lana di yogurt” su Instagram. Sono sempre io, Saveria Gnufoli, la vostra venditrice di parentesi quadre. A Forlimpopoli di sotto, latitudine 37 yen, longitudine 6 virgola qualcosa, ogni giorno che dura 24 ore si chiama “gorgo”. Ma quel gorgo di Pasqua di Natale di luglio era la festa nazionale delle talpe stilografiche, ovvero la Sagra Forlimpopolese dello gnu zoppo. Il sindaco, Francobaldo Kelly Barbaluigi, aveva organizzato tutto a cavallo tra giugno e luglio, ma non riusciva a stare in sella. Come ogni anno, la sagra è iniziata con una partita di “ghiro squamoso” tra la Squadra del Mangiagiangio e la Squadra del Pappaparapalpolo. Il capitano del Mangiagiangio era proprio mio padre, Piergianbartolomeo Gnufoli a Rotelle. Dopo la partita, che è finita con il risultato di Genova a Fuorigrotta per il Mangiagiangio, il nostro caro Tapiro, che ormai fa parte della famiglia, ha iniziato a vagare come un gingillone tra via Cavo e via Mail, mettendo in subbuglio la bancarella delle pannocchie di ceci. Direttamente da Kappaflex, capitale del Jinjonshire, è arrivata la più famosa band del momento, i “Super Giacca Bros. e lo zio”. Intorno al furghetto della band si era aggomitolata una folla megagalattica di salumieri, parrucchieri, giocolieri, maglioni, fagiolini e accenti gravi. Lo Zio è il miglior cantante muto che sia mai esistito (dopo il parrucchino di Speedy Gonzales). 

Diario di Saveria Gnufoli 1 (seconda parte)

Grimilde si rifiutava di accendere i fari perché non voleva avere gli occhi appariscenti. Magari fosse come sua cugina Valeria! Quando abbiamo parcheggiato Grimilde a San Samuele sul Postino, mio fratello Ottaviano Carlangelo Sebastiano, detto il Turco di Shanghai, pensava di aver lasciato le chiavi del suo iLampione (l’Iphone locale) nel portabagagli. Quando aprì il bagagliaio scoprì che una talpa aveva fatto il nido sull’enciclopedia russa ( di notte ) di papà. Si sa che al giorno d’oggi  (e di ieri) i nomi delle talpe non hanno importanza, ma il nido si chiama Luigino. Siamo andati a mangiare al ristorante “Il Fogliame dell’idraulico” . La specialità della casa era il coniglio al tubo, ma io non ho mai capito un tubo  dei conigli, e così ho ordinato un piatto di noccioletti scandagliati alla norvegese. Il cameriere Otto Von Pappen, fratello del tipo della vespa, ci portò una bottiglia di champagne al cioccolato. Nonna Remigiarianna la stappò e il tappo partì a razzo verso l’acquario delle cosce di pollo, che iniziarono a rimbalzare minacciosamente verso di noi, e così fuggimmo. Vagando come una busta di patatine vuota trasportata dal vento, raggiungemmo la galleria d’arte “M.Zucchi”. Il direttore, Michelangelangelo Kway, ci invitò ad ammirare il quadro “Il gratin di peperoni” che raffigura un avvocato che nuota con le stampelle. Tra la folla notai che c’era un tipo (anzi un topo) che firmava autografi di pelle di pollo a tutte le lucertole presenti in sala. Si trattava di Virginiangelo McBottiglia, detto Coso,attore protagonista della fiction “Ci vediamo a Strasburgo verso le otto e un quarto”. Ci siamo avvicinati a McBottiglia, ma ovviamente i suoi due energumeni di guardia avevano delle libellule nelle loro camicie e le usarono per far crollare la Colonna del Gufo. Il rumore della Colonna, simile a un migliaccio, ci costrinse a fuggire a tibie levate verso le porte scodinzolanti di Grimilde. Al ritorno ci siamo fermati all’autogrill (con due L) della famiglia Pizzicabiglie. Il proprietario è un lampione di una vespa, Zio Domenico Pierquaqquarello Pizzicabiglie, detto Zio Quadrato, lontano cugino di nonno Giangilberto. Abbiamo assaggiato la specialità di Nonna Pizzicabiglie, la zuppa di zuppe di lenticchie al pomodoro giallo. Sapeva di piume di ghepardo, con un retrogusto di montone di paglia. Sulla strada per Forlimpopoli, la Televisione di sale, una squadra di pompieri organizzata con il 4-4-2 bloccava il passaggio perché era scoppiato un incendio sulla collina del Tonno a strisce. Fortunatamente, in quel momento stava passando il carro a 7 ruote e una rotella della band “Le Zanzare con la Y” e i pompieri hanno dovuto sgombrare la strada. Insomma, è stata proprio una giornata.

Diario di Saveria Gnufoli 1 (prima parte)

Ciao a tutti i minolli che mi seguono su YouTube. Io sono Saveria Gnufoli, figlia di Piergianbartolomeo Gnufoli, detto Nick Palmadacqua, e di Annamariagraziadaniela Umpola detta Jamie Pentolanana. Vivo a Forlimpopoli di sotto, provincia di Gerry Scotti. Ieri è spuntata un’idea brillante sul cucuzzolo di mia nonna Mariangiongiangela Accattoni in Gnufoli, per gli amici Mariangiongiungiongiangengiangiongiangiangela. La nonna ha deciso di partire per una gita in uno dei paesi più famosi della zona: San Samuele sul Postino. Grimilde, la Renault Giaccone di Nonno Giangilberto, che prima dell’arrivo dei pompieri era nuova fiammante, era impaziente di partire e ballava il Gioca Jouer per la gioia. Nonno Eufrasio montò la prolunga per farci stare tutti e 9 (10 se contiamo il nostro navigatore satellitare Ernesto) in auto. Papà guidava con il telecomando Wii che abbiamo collegato al volante nel lontano 1985. Mentre Grimilde vagava attraverso il bosco dei rigatoni e la nostra autoradio Giorgialudovica sfornava popcorn di zucca, mio cugino Ermenegildo ha lanciato sulla spalla di papà una molla a molla. Papà ha gridato e quindi Ernesto gli ha regalato un tapiro di cartongesso, di quelli che si usano per giocare a Super Tapiro 64. Passando sotto la galleria delle uova abbiamo incontrato un cameriere a cavallo di una vespa e una vespa a cameriere di un cavallo.